La ragazza corvo - Erik Axl Sund

La ragazza corvo sembrerebbe la nuova scoperta scandinava di Corbaccio, in realtà si tratta della rielaborazione della trilogia degli autori Jerker Eriksson e Hakan Axlander Sundquist.
Ricordate La stanza del male, Una donna non dimentica mai e Le regole del silenzio?
Bene, in sostanza La ragazza corvo con la sua splendida copertina e le sue 750 pagine ripropone i tre romanzi in un unico libro,
Naturalmente per chi avesse già letto i romanzi, La ragazza corvo sarebbe uno splendido raccoglitore da "utilizzare" nel momento in cui si decidesse di rileggere la trilogia. Per chi non avesse ancora letto i romanzi della coppia svedese, La ragazza corvo sarebbe una splendida opportunità da non farsi sfuggire sia per la qualità della trilogia sia per il prezzo modico rispetto al contenuto: soli 18,90 prezzo di copertina.
Io ai miei tempi rimasi piacevolmente colpito dalla trilogia, per chi si fosse perso le mie recensioni ve le ripropongo in un unico post proprio come l'operazione Corbaccio.

La stanza del male
Un romanzo thriller doppio, così come gli autori. Da un lato, abbiamo il classico racconto fatto di omicidi efferati, e di difficile risoluzione. Dall'altro, un thriller psicologico, che cerca di analizzare le turbe della psiche umana, in particolar modo i casi di personalità multipla. Il mix di questi due ingredienti condurrà il lettore in un racconto violento, crudo, che affronta diversi argomenti sulla carta non collegati, in cui sarà difficile cogliere la differenza tra vittima e carnefice.

Voto 8. La Svezia è da ormai un pò di tempo, che sforna romanzi a tinte gialle. Molti sono gli autori che si cimentano nei racconti di questo genere. Nel 2010 (data di pubblicazione in Svezia) a quattro mani ci provano Eriksson e Sundquist, con il loro primo romanzo: La stanza del male.
Nel giro di pochi anni il romanzo viene diffuso in altri paesi, tra cui l'Italia appunto (anno 2011).
Il fatto che sia stato scritto da due autori incide sul libro in maniera positiva dando vita ad un romanzo originale, innovativo ed interessante. Tuttavia almeno nella parte iniziale sembra essere alquanto confusionario. 
Molti sono gli elementi che vengono messi in ballo, molti sono i temi che vengono trattati. Alcuni saranno rilevanti, altri saranno dei fuochi di paglia messi lì per disorientare il lettore dal vero fulcro del romanzo.
La cosa chiara è che il romanzo si divide in due parti, inizialmente separate, che via via vanno ad intersecarsi.

Le due parti coincidono anche con le due protagoniste principali: Jeanette Khilberg Sofia Zetterlund.
La prima è un commissario di polizia. All'interno del libro il suo compito sarà quello di indagare su uno strano omicidio che non sconvolge più di tanto la città di Stoccolma. Un ragazzino che nessuno ricerca, probabilmente un profugo/extra-comunitario, è stato ritrovato morto e imbalsamato, nascosto in un cespuglio. Le ricerche del serial killer continuano con un profilo basso: pochi uomini, nessuna fretta. La vittima probabilmente non viene pianta da nessuno, perciò il colpevole va trovato, ma senza troppi affanni e senza pestare i piedi a nessuno d'importante.
Il personaggio di Jeanette viene approfondito anche sul piano extra-lavorativo. Il commissario dedica troppo tempo al lavoro, trascurando suo figlio e suo marito Ake. 

Il secondo protagonista è anch'esso una donna. Si tratta di Sofia, una psicologa che ha in cura diversi pazienti. Naturalmente nel suo capitolo viene affrontata la parte psicologica del thriller, caratterizzandosi come la parte più complessa. Sofia infatti è alle prese con diversi soggetti: Tyra Makela, condannata insieme al marito per l'assassinio del figlio adottivo, affetto dalla sindrome dell'X fragile.
Karl Lundstrom, un pedofilo accusato di aver abusato di sua figlia e di altre ragazze, colpevole forse anche di un giro di pedofilia internazionale. Maggiore indiziato come omicida dei ragazzini brutalmente ammazzati.
Non ritengo sbagliato quello che ho fatto. E' sbagliato solo per la società odierna. La vostra morale è infetta. L'istinto è qualcosa di ancestrale. Le parole di Dio non contengono nessun divieto contro l'incesto. Tutti gli uomini desiderano quello che desidero io, un desiderio antico che dipende dal sesso.
Altro paziente sarà Samuele Bai, un ex bambino soldato, in cui si riscontrano personalità multiple.
Il caso che sembra più interessarla è quello di Victoria Bergman, donna con un oscuro passato, che pare nascondersi dietro altre personalità. Emblematiche le sue audiocassette che Sofia ascolta di continuo per capire e scandagliare la personalità di quest'ultima.
Era come se nella personalità di quella donna mancassero diversi pezzi. Durante le sedute era emerso che nell'infanzia e nell'adolescenza di Victoria c'erano molte esperienze traumatiche che non riusciva a elaborare.
Attraverso Sofia, vengono quindi introdotti tre temi abbastanza importanti: pedofilia, bambini soldato e personalità multiple. Quale sarà il più importante, e quali invece saranno una sorta di fumo negli occhi del lettore?
Anche per Sofia la vita privata non è rosa e fiori, anzi. La psicologa esce da una storia importante con Lasse, mentre con il suo nuovo ragazzo Mikael c'è qualche frizione.
Il padre si era tolto la vita proprio prima che si incontrassero e Mikael non ne aveva mai voluto parlare.
Ottima quindi la scelta degli scrittori di non puntare sulla solita trama in cui i due protagonisti (uomo, donna) finiscono per innamorarsi.
Tuttavia come ovvio aspettarsi, le due protagoniste si incontreranno nel corso del romanzo, motivazione: Jeanette ha bisogno di Sofia, in quanto psicologa, per venire a capo dei suoi omicidi, in cui appunto sarà indiziato anche Karl Lundstrom.
Per non farsi mancare nulla Eriksson e Surdquist inseriscono un altro capitolo dedicato ad una stanza: la stanza del male appunto. Protagonisti sono una donna ed un bambino che si incontrano su un treno. 


La stanza nella quale lo condusse era bianca. Lo fece sdraiare su un letto molto ampio e gli diede qualcosa di caldo da bere. Aveva quasi il sapore del tè di casa, e si addormentò prima ancora di finire la tazza.

Una donna non dimentica.
E’ uscito ieri il terzo romanzo del duo svedese Jerker Eriksson e Hakan Axlander Sundquist, intitolato Le regole del buio.
Dopo aver recensito tempo fa su questo blog La stanza del male, oggi vi parlo di Una donna non dimentica mai, secondo romanzo della trilogia. Entrambi saranno indispensabili per la lettura del terzo romanzo.
Per chi ancora non avesse letto il primo romanzo, è sconsigliabile la lettura di questa recensione in quanto presenti spoiler de La stanza del male.

Voto 6,5. Una donna non dimentica mai comincia infatti dall’epilogo de La stanza del male. Gli interrogativi insoluti che il primo romanzo ci lasciò furono: Che cos’è successo a Johan e alla psicologa Sofia Zetterlund? Qual è l’identità dello psicopatico che mummifica le sue vittime?
La prima domanda ha una risposta semplice e non drammatica: Sofia e Johan stanno bene, nonostante il secondo abbia dovuto affrontare un breve periodo di convalescenza all’ospedale. A vegliare su di lui c’è sua madre Jeanette Kilhlberg, commissario già conosciuto nel precedente romanzo.
Jeanette continua ad avere i suoi problemi personali e privati anche in questo romanzo. Suo marito Ake, pittore e gallerista, ormai ha deciso di lasciarla per la sua agente Alexandra. Il rapporto con suo figlio Johan non è proprio idilliaco, in quanto Jeanette è sempre molto impegnata nel suo lavoro.
Il commissario, insieme al suo collega Hurtig, dovrà ancora individuare il killer che ammazza e mummifica ragazzi clandestini. Come se non bastasse un nuovo caso sembra apparire all’orizzonte: un killer ammazza persone che potrebbero aver avuto un legame in passato.

Proprio il Passato è una delle caratteristiche principali di Una donna non dimentica mai. Questo romanzo infatti si è rivelato una sorta di prequel e sequel de La stanza del male. Allo sviluppo delle indagini poliziesche, si affianca un approfondimento degli avvenimenti passati che riguardano soprattutto il personaggio di Sofia Zetterlund. Come ben ricorderete, al termine de La stanza del male, si capisce chiaramente che Victoria Bergman e Sofia sono la stessa persona, a causa del disturbo dissociativo dell'identità.
Una donna non dimentica mai ci spiegherà le cause che hanno costruito questa personalità plurima in Victoria Bergman, che porta con sé un oscuro passato.
Come ovvio aspettarsi le indagini di Jeanette si sovrapporranno al passato di Sofia. Da sottolineare come le due protagoniste siano già “amiche” e discutano anche sulle varie indagini.

Una donna non dimentica mai si rivela dunque un romanzo necessario per una comprensione migliore de La stanza del male e indispensabile per la lettura di Le regole del buio.

Un libro sicuramente di aggancio e traino, e come tale con diversi difetti. Il principale è sicuramente quello di non avere nessuna storia principale se non quella relativa al passato di Sofia/Victoria. L’indagine poliziesca c’è, ma è abbastanza spenta e poco concisa, rimandando di fatto al terzo episodio la soluzione di tutti gli enigmi.
Il tema di fondo è sicuramente quello relativo alla violenza sulle donne, relegate per moltissimo tempo (Dal Medioevo sino ai giorni nostri, vedi alcune civiltà) a un ruolo marginale e di mero oggetto. Ma i due scrittori svedesi ci dimostreranno come le donne sappiano incassare bene non dimenticando mai il male che le è stato fatto...

Le regole del buio.
La stanza del male, Una donna non dimentica maiLe regole del buio. Questi i titoli in italiano della trilogia svedese: Victoria Bergmans svaghet (La debolezza di Victoria Bergmans), raccontata dal duo Eriksson-Sundquist; tutti i volumi sono stati pubblicati dalla casa editrice Corbaccio.
I romanzi per una maggiore comprensione devono essere letti in ordine cronologico, in quanto strettamente collegati. Sconsigliabile anche la lettura delle recensioni relative ai romanzi successivi se non si è letto i precedenti. La trilogia è incentrata sugli stessi personaggi e sulle stesse vicende iniziali, che col tempo progrediscono fino a giungere ad una conclusione ne Le regole del buio.
Difficile se non addirittura impossibile parlare di questo romanzo senza considerare i precedenti.

Tutto ebbe inizio con La stanza del male, romanzo che ci presentò Sofia Zetterlund e Jeanette Khilberg. La prima una psicologa alle prese con il presunto pedofilo Karl Lundstrom, un ex bambino soldato e il caso di Victoria Bergman. L'identità di quest'ultima coinciderà con quella della stessa Sofia, vittima della sindrome dissociativa o di personalità multipla.
Jeanette invece è a caccia di un killer che mutila e mummifica dei ragazzi stranieri, che nessuno ricerca.
In Una donna non dimentica mai i due autori indirizzarono l'attenzione sul passato di Sofia, non risolvendo nessun enigma del primo capitolo. Questo romanzo si distingue anche per la "nascita""del personaggio di Madeleine, figlia di un incesto tra Sofia e suo padre Bengt Bergman. Quest'ultimo padre violento e senza scrupoli, un pedofilo proprio come Karl Lundstrom.

Le regole del buio porta con sè le conseguenze di tutta questa situazione, a cui vanno aggiunte le strani morti di altri soggetti legati da un passato oscuro. 
Eriksson e Sundquist cercano di fare, ad inizio romanzo, il punto della situazione elencando tutti i protagonisti della trilogia sinora conosciuti dal lettore. Proprio l'essere un romanzo corale è una delle maggiori novità de Le regole del buio
Ne La stanza del male e Una donna non dimentica mai, eravamo guidati esclusivamente da Sofia e Jeanette. In questo romanzo invece assisteremo anche alle vicende in solitaria di Madeleine, Ulrika Wendin (ragazza abusata e violentata), Viggo Durer, Von Kwist, il medico legale Ivo Andic e il collega di Jeanette: Hurtig.
I due plot principali resteranno comunque quello della violenza sulle donne minorenni, abusate dalle loro stesse famiglie e quella del killer imbalsamatore.

Le regole del buio è un romanzo difficile da giudicare singolarmente, in quanto ultimo tassello di una trilogia. Nel complesso La debolezza di Victoria Bergmans è un trittico di romanzi di buona qualità. L'inizio è veramente scoppiettante con numerose situazioni e altrettanti colpi di scena. Il sequel punta sul maggiore approfondimento dei personaggi principali e delle loro storie presenti e passate. Il romanzo conclusivo cerca di chiudere in modo intelligente e con qualche colpo di scena la trilogia.

Per concludere, risponderò alla domanda che, chi ha iniziato questa trilogia, si sarà posto almeno una volta: "C'è una FINE?"
Ebbene si, le due vicende principali trovano la loro conclusione, ogni protagonista può affacciarsi a nuove esperienza, mettendo da parte il terribile passato. Tuttavia è molto probabile un nuovo romanzo con protagoniste Jeanette, Sofia e Madeleine; i rapporti tra queste donne appaiono infatti irrisolti e dovranno essere ancora approfonditi...

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